Se l’età mi desse prerogative
uniche
finalmente conterei
fuor di retorica
come guardavo l’ansare
dei fianchi
quando il passo era
cenno d’amore.
Ragazza mia dai bianchi piccoli seni
rosse melagrane -voglie volte al cielo-
ti racconto qui ora che non c’è spazio
per le piccole tenere bugie dei tuoi no.
Perdonami licenze che mai ho scritto
ma vivere il tuo respiro dopo l’amore
-contrattempo di nero jazz sincopato-
è come una marea che tutto pretende.
Denudati d’ogni fingimento o ritrosia
dell’abito stinto della ipocrita decenza
del comodo confondere sesso e amore
ti direi che ogni orgasmo era un crack.
Ragazza mia della vita vissuta insieme
quando si rideva delle inutili vergogne
e l’onda del mare sottolineava il ritmo
tra un su e giù e la riva spiava invidia.
Se l’età mi desse
doti e virtù magiche
mentirei bluffando
anche gli affanni
così nonostante
l’incedere degli anni
befferei la morte
con il nostro passo
Se poi…
*foto da web
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