crepuscolare intesa tra versi e immagini.

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venerdì 19 giugno 2020

Ciabatte di pezza


Ciabatte di pezza

Le ciabatte squittiscono sul pavimento fradicio d’umidità
-pantegane riottose al minimo azzardar d’un timido passo-
in fuga verso il canale affogheranno l’ultimo refolo d’estro.

Il grigio, bambagia pittata di livida luce fora i vetri, soffoca
gli aneliti di una volontà coartata tra gli anfratti dell’anima
fatico sino al foglio, controllo scorrerie sulla tastiera, scrivo?

Pensieri come cioce di pezza.

Sfondati, rattoppati alla bell’e meglio. Provo a ricucire. Ago.
Il refe di questo tempo coatto m’aiuta, riesco a dar loro vita
incolonno i concetti, tralascio rime e versi convulsi. Scrivo!

Dinanzi al mio stupore un gabbiano solitario strozza il grido,
i pescatori animano la calle, rumori, odori, intercalar di toni
m’avvisano che è tempo ormai di contare, parlar di Maggio.

Quasi fosse Novembre dell’anima.

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