Rose tea gialle ricche di invidioso colore
volavano allegre oltre il muretto della villa.
Maggio inoltrato chiamava ai piccoli delitti,
il tepore delle serate portava con se l’alibi
e l’irresistibile profumo della trasgressione.
Pennellate d’oro impreziosivano le ali rosa
nel mazzetto di roselline di rovo tra le mani.
Indossando il sorriso della furba innocenza
porgevi l’omaggio a tua madre per la festa
da provetto attore porgevi la gota in attesa.
Lo schiocco delle labbra allora perdonava
il bacio rubato senza alibi così, per amore.
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