Non cercatemi sulle panchine dei giardini
A sminuzzar pane in briciole per i piccioni
Né seduto sul freddo marmo dei gradini
A discutere di tempo infame e di pensioni
Non al bar o all’osteria sbracato al tavolino
A contare barando le ombre del mattino
Nemmeno in chiesa come bimbo birichino
A spegnere i ceri riaccesi dallo scaccino
Ora ho tempo.
Come un tappo, seduto
su un formicaio di ricordi,
scongiuro possibili evasioni.
Ora ho tempo, ma
domani è un altro ieri
e oggi è il suo gemello.
…o è il tempo che ha me?...
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