crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

lunedì 17 ottobre 2011

Roma alias Milano

erano sampietrini di porfido operaio
quelli che volavano vicino alla Statale
erano altri anni ma oggi fanno il paio
coi tempi che ingoiano anche l’ideale

dalla finestra entrava fumo arancione
cantavi Della Mea, i Nomadi, Guccini
indossavi l’eskimo, stringevi il limone
correvi giù in strada davanti ai celerini

allora sfilavamo indossando quell’idea
che recitava libero di vivere altrimenti
ma tra pietre e spari morì l’ultima dea
tra il ghigno soddisfatto dei delinquenti

che senso aveva per te quell’affanno
tu che vivevi estraneo di sogni colorati
e che alla sera seduto su uno scanno
cantavi utopie ai vecchi addormentati

cantavi senza voce, urlava la chitarra
il bicchiere di rosso nella cooperativa
copriva tutti i mali come una zimarra
e dondolavi al ritmo della locomotiva

poi rientravi a casa nell’ora indecente
la moglie disfatta dormiva sul divano
tu che la guardavi come un deficiente
piano ti scusavi stringendole la mano

se il fumo è tornato, è sparito il vento
le stagioni han soffocato i mutamenti
rimane come allora tutto lo sgomento
per non aver potuto essere altrimenti 

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