crepuscolare intesa tra versi e immagini.

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domenica 13 novembre 2011

Tutto normale, maledettamente normale

[il caffè delle sette che ricorda disperatamente quello delle tre
il conato di vomito a incenerire il led rosso dello stand-by della tv
il rifugiarsi tra i cedevoli servi muti della tastiera davanti al monitor
il quotidiano esibirsi di maestri e legulei che vendono aria scritta]

Arresto il sistema. Spengo il computer.

Attendo la compagna mentre rimpiango le attese dell’amore.
Il vociare cialtronesco e irritante che rimbalza nel porticato copre
a fatica l’eco metallico delle ruote del carrello sull’acciottolato,
la spesa alla Coop sotto casa, oggi come ieri, domani ad libitum.

<<Gli sconti! Dai compriamo, che non si arriva a fine settimana>>
Il tre per due che non fa mai sei con buona pace del Marketing
e il mio disagio nella consapevolezza d’aver passato anni a creare
impossibili bugie mistificando con la creatività inutili consumi.

E infine lui. Oggi, come sempre.

Lo incontro tutte le mattine appoggiato al muro o seduto
al tavolino del bar che cristianamente lo accoglie come in chiesa.
Tutti lo conoscono, forse lui non si riconosce chissà…
Una colonna di fumo nero soffoca la calle. Gente che corre, urla.

Alte lingue di fuoco distruggono il magazzino dove l’uomo vive
e minacciano una scuola dappresso. Sirene, concitazione.
Lui fuma, fissa un punto lontano, la cosa pare non riguardarlo,
seduto al solito posto, lo sguardo perso nella sua serena normalità.

…tutto normale, maledettamente normale…

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