[…l’immagine piano sbiadiva
-è sogno l’incontro
inatteso?-
il sacco di vita
che ho appeso
al rullar di
tamburi s’apriva]
tamburino di terracotta
dal sorriso di smalto cariato
scandivi la guerra al tempo.
tre volte il rullo
prima dell’assalto
l’annuncio s’è fatto più flebile
-ingoiato tra macerie di anni-
la sordina affoga i tamburi.
mi sproni, ora
lo sento sei qui
granatiere di cuore indomito
che richiami all’assalto finale
è battaglia senza prigionieri.
impudente, io
diserto la lotta
soldatino di coccio pittato
monco e lacero -riveli- l’anima
appesa a un filo di ferro.
raccatto ruggine
tra cocci colorati
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