Un assito, un palcoscenico, un microfono
sipario sul proscenio, leggio alle spalle,
parole disattese, lunghe pause schernite.
-il mondo chiuso fuori ad ammiccare-
Vorrei scrivere quella canzone.
Versi che parlino del cenno che ci unisce
dell’intesa, del ritmo, della sincronia,
dell’unico respiro che crea il nostro passo.
-il tempo della neve ha sepolto il colore-
Vorrei quella voce. Nient’altro.
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