“nella notte
dell’arrivo di Flora
per la danza
propizia dei poeti
vorrei vestire con
parole fiorite
nuovi versi di
canzoni d’amore”
Non ti scordar di me -primavera-
seguo orme di farfalle tra le viole.
Nel lucore di lustrini mille gonne
-in vetrina come falene adescanti-
mi sorridono, scolorano l’inverno
ma cedono la beltà a caro prezzo.
Ti incanterei allora con una poesia
versi seducenti, abbaglianti lustrini
esperto aedo reciterei senza vetrina
e come Proserpina ti ruberei al sole.
Poi ti nasconderei per non perderti
e nella notte dei poeti danzerei solo.
Sarò solo un canto, senza vetrina.
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