[ho sputato anni e
anni in otri di versi
risuolato l’anima
estenuata da incipit
indossato quartine
mille volte rigirate
rattoppato poesie
senza pezze né refe]
Nascosto tra le righe, rovistando.
L’illusione aveva la misura di un sogno
-pareti sfuggenti su un piano inclinato-
le mani afferravano nuvole passeggere
e cavalcavo la giostra del tempo rapito.
Il fascinoso tornare ad inseguire Crono
-vorrei morderti la coda, lepre fasulla-
è irresistibile esca per me bolso levriere
che apre gli occhi ancora fermo al palo.
Chiudo gli occhi, si riparte.
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