Custode dell’argento che incanta la luna
ha una piuma a mo’ di timone pel vento
è verde come la giubba ma orbo delle ali.
Indosso quel cappellino -sorrido e volo-
-raro è spiaggiar del riccio su questa rena
finché la luna divise le onde e l’isola sortì-
Il mare l’abbandonò, gli aculei ritti al cielo
ora affiora dalla sabbia naufrago d’amore
e sfida con la sua corazza il mio desiderio
ma so il dolce del suo cuore -le sue spine-
-la polvere d’argento è pei cuori bambini
il volo continua se non dai peso alle spine-
E il mare intanto protegge e ammonisce.
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