crepuscolare intesa tra versi e immagini.

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mercoledì 6 maggio 2015

Lo scoglio, la musa e il canto del passato

[Ascoltar sirene cara Musa è infanticidio
è genocidio di anime candide alla malìa
è la eco delle note infrante sullo scoglio
è un rapinoso controcanto all’intelletto.]

E si va, comunque. E poi -beffati gli occhi-
il canto si affaccia divincolandosi dai lacci
intona una melodia cara alle tue orecchie
il dolce lasciarsi andar alle giustificazioni.

Musa quando le sirene intonarono il canto
stavo ancora afferrando la vita non ascoltai
gli occhi -seppur stanchi- lessero l’inganno
e il passato m’è rimasto sereno compagno.

È l’inciampo del cuore sulla neve degli anni
o il rifiuto dell’essere, il mio “mal de vivre”?
Dovessi risentir quel canto, il loro richiamo
beffami gli occhi con i versi, cantali al mare.

Ma il mare intanto se la canta e se la suona.

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