[oplà Mangiafuoco
s’incendia sull'assito
“telone” -reclama-
ma il gatto s’è sparito
la volpe è senza l’uva
nonostante il salto
la fola scolora nell'acqua color basalto]
*****
Tu che appoggiato al finestrino
vedi riflesso nella laguna il viso assopito
della compagna accucciata accanto e che dalla vita
ha avuto come pegno solo cambiali di tempo mai vissuto.
Tu che pensi lo scrivere sia vano
mentre bestemmi i sobbalzi della corriera
ricordi d’un tratto che la Signora vi ha visto guerrieri
vincere insieme il dolore col sorriso ogni dì più
sfrontato.
Tu che hai annebbiato il finestrino
che fingi siano condensa quelle gocce tra le ciglia
tu che hai parole inespresse -falsa anarchia- sulle dita
ricordi a ogni pietra quale amore ci sia in quel viso
assopito.
*****
[piove sul carro
ora lo spettacolo è finito
aironi e gabbiani
-pubblico senza invito-
non levano in volo
e straniscono l’elogio
laguna e Mangiafuoco
eran sortilegio?]
Guardo fuori, ma piove dentro.
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