la ruvida astratta
nostalgia
di un tempo diverso
mai vissuto -mai respirato-
è carta
vetrata
di quel tempo disegnato
sulle punta delle dita
di profumati -aspri colori-
è tela violentata
del blu di quelle labbra
rapite alle more -alle spine-
di quei passi di danza
è ritmo
diseguale
di quel tempo impari
è rimasta solo la zoppia
di un cuore -un respiro-
è asincronia d’amore
e
il tuo tic-tac sull’anima
nello
scorrere delle ore aliene
*opera di Vladimir Kush
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