Oggi basta uno straccetto
di nuvola
-occhieggia come
audace minigonna-
che gioca e
circuisce un timido sole
ed ecco
arrivare il profumo del pane
che avvince e
addolcisce il salmastro.
Ho poco tempo
per decidere la rotta
quale scia
seguire, poi la nave salperà.
Profumo. Profumo
di donna -ricordo-
quel
ticchettare ritmato sul selciato,
il seno
affannoso che insegue il passo.
Le nuvole si
diradano e un cereo sole
s’affaccia con il
pudore di una vergine
scopertasi
attrice di un gioco ardito.
Affretto il
passo -ho comprato il pane-
la nave salpa indifferente
ai desideri.
Lascio alle
spalle questa confusione
questo pot-pourri
di profumi -ricordo-
“Venezia, andata
e ritorno. Grazie”
Sul ponte guardo
sfrontato l’orizzonte
respiro il
mare, la scia. Non mi volto.
Il mare -stanotte-
è tutt'altro profumo
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