Nero come petrolio il
vento che ci attraversa.
Atteso che il crine e il
pelo innevano il volto
e non fanno risvegliare
resipiscenze remote
che l’età non conforta
ricordi inoppugnabili
l’uomo pare immemore del
suo male antico.
Nero petrolio ai mari,
vento d’odio ai monti.
Distribuita la sua
infingardaggine con equità
ora si bea del vento nero
che spazza le anime
tronfio del suo
concionare cuori pusillanimi
si culla sull’amaca di
xenofobie mai represse.
-e allora-
Coltivo la speranza quasi
fosse l’ultima prole
come il minatore fo luce
con tenue fiammella
scavo nelle coscienze
cercandone un barlume
rosso come il fiore che
riporterà la primavera.
Una utopia che resisterà
a vento e petrolio.
-ora e sempre-
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