crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

martedì 26 giugno 2012

A cavalcioni su una sedia


quanti di me ho incontrato
persi tra gli spigoli della vita
raccattati sull’acciottolato,
disegnati in punta di matita

la luna un piatto d’avanzi sporco
riflesso nella pozza tremula
d’acqua di rose peste nel mortaio

di sampietrini.

notti dolciastre a scendere e risalire
e prendere al volo il carrozzone.
ho raccontato. riempito pazzie di fogli.

quanti di me?

ho perso il conto lassù in equilibrio
ciondolando sulla treccia di  Fantasia
puttana sospesa tra realtà e incoscienza.

tirar tardi a cantar Contessa e fiabe
tra pannolini e conti da saldare,
recitar a soggetto pagava le cambiali.

ma sì, per quel tanto che ho vissuto,
digerito tra calzoni corti e jeans bugiardi
passato in fretta, dannatamente in fretta.

chissenefrega.

cherosene nelle vene  sull’assito sdrucciolo
il copione è oramai monologo ansante
scrivo l’incoerenza col sorriso nelle tasche.

è l’ultimo atto, canuto istrione
a cavalcioni su di una sedia
ora puoi stonando Aznavour
concludere così la commedia

sipario.

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