stanotte vorrei
rubare la poesia
nei versi che leggo
sul tuo sorriso
-affiora l’incipit
tra le tue labbra-
ma il refrain è
scritto sul cuscino
E ora vorrei riprendere la rima dei versi
ancora sospesi tra il cuore e l’indecenza
versi svergognati -ignudi, messi al muro-
che cantano la gioia dell’ingoiare aurore.
(la vita è una canzone svergognata
senza pudore l’abbiamo cantata…)
Al ritmo del metronomo che ha corrotto
lo specchio incipriando il nostro rossore
versi svergognati -ignudi, messi al muro-
hanno plagiato anni falsando lo spartito.
(la vita è una canzone svergognata
senza spartito l’abbiamo cantata…)
Nessun commento:
Posta un commento