Ho pensieri -emozioni-
liquide parole
inafferrabili gocce
di etere indisponenti
che inseguo inutilmente
-scompaiono-
battiti
asincroni del mio cuore stonato.
È sempre nostalgia l’incendio
d’amore che scolora fagocitato
dalle prime ombre del tramonto.
Vorrei non avere imposte guardiane
lacrime serrate tra le ciglia stasera.
Sai, ho lasciato l’ultimo rantolo
sospeso in bilico sulla chioma
di un’edera vanitosa che perpetua
eterna sulla ruggine nonostante.
Ho negli occhi
un piccolo naviglio, solo.
Il tempo
punisce l’incuria, sta morendo
servirebbe l’amore
-una mano di giallo-
mille parole
mai dette incise sullo scafo.
Prima che la
vampa affoghi laggiù e il buio
fagociti anche
me beffato dal blu della luna
sciogli le
parole -intrappolate tra le labbra-
e scrivimi una
lettera che sappia lo stupore.
Sorriderò all'edera che avvinghia l’attesa.
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