Dimmi di sì -dimmelo ora-
che ho intinto il pennello nell’azzurro
e ho scoperto che il nuovo segno
era rimasto nelle pieghe dell’antico sapere.
Dimmi di sì -dimmelo ancora-
che non è sprecato l’amore che scrivo
che non è lama sottile e tagliente
che lacera le coscienze di cartone, ma vivo.
Dimmi di sì -dimmelo infine-
che l’attesa ai piedi del monte dei colori
non fu vano esercizio, ma inevitabile scelta
forse fu anche preghiera ma poi vinse il colore.
Dimmi di sì, diversamente l’azzurro muore.
*immagine da web
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