Ah! Sentissi come stride e graffia nei versi
l’amore dimenticato nel gelo della tastiera.
Come vecchia matita -stanca di rigar dritto-
s’è ribellato e m’ha scarabocchiato l’anima.
Quasi fosse una lavagna.
Disegnerò con gli aquiloni della mia fantasia
uno splendido, un fantasmagorico ghirigoro.
Gli anelli della sua coda colorata -intrecciati-
graffieranno il cielo. Guarda lassù, non vedi?
È uno scarabocchio, ma c’è scritto ti amo.
Nessun commento:
Posta un commento