Perché tu possa
capire mio caro padre
che quel che m’uccide
è solo il cruccio
di un volo zoppo
-senza ala compagna-
è la paura che il
coraggio prenda l’aire.
-nel sogno la
luna si camuffa da sole-
Il sole disegna una griglia sul soffitto
e lame di luce giallo sporco scrostano
il verde ammuffito, ancestrale ricordo
del bar enfaticamente chiamato “Zip”
Tu mi guardi con
occhi di liquido cielo
io tremo a che il
racconto prenda corpo
il cartoccio del
panino suda olio stantio
e un moscone
decide un menu vegano.
La scena ha un che di surreale letterario
la strada nero bitume che asfalta le gole
e il bar rifugio di una controra assassina
non fosse che stringo lenzuola sudaticce.
-rotola timoroso un
cucciolo, nel sogno-
Tu sai, conosci
il disegno, perché il sogno
è spesso cabala
crudele per chi ci crede o
scarabocchio
d’alea nell'anima per il cieco
che gioca, mentre rampogni la mia paura.
-ulula lacrime
d’uomo, tra i versi-
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