Quel raggio di sole appeso all'ingiù
tra la fionda e la retina per le falene
-celato tra le
costole- è una canzone
una filastrocca che tormenta la sera.
Fa capolino -occhieggia nell'attesa-
vuol uscire, sanare il cielo graffiato
sorridere alle promesse mantenute.
Perché quel velo di tristezza allora?
La fionda senza il sasso a che serve?
Farfalle ne presi a mani nude allora
-porporina iridescente colora le dita-
servirà la retina per catturare versi?
La fionda, la retina -il
raggio di sole-
là finiscono i ricordi. I sogni. Forse.
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