Era di San Martino. Ancora?
Scatoloni guardavano attorno affranti,
le voci dei figli rincorrevano inesauste
il rimbalzar dell’eco tra le stanze vuote
e nel tuo sorriso complice nascondevi
rughe di dolce stanchezza tra le ciglia.
Dio quanti traslochi. L’ennesimo.
Anime errabonde col sorriso degli anni
e l’incoscienza giovanile nelle mutande.
Si finiva a far l’amore tra le ante tarlate
di un antico, altezzoso armadio a muro
viepiù sconcertato da tanta impudenza.
Era di San Martino. Era ieri?
La neve incipiente tra i capelli mitigava
il calore dei brindisi di rosso vino novello
gli scatoloni lamentavano vecchie ferite
e muri infastiditi rimandavano il silenzio
di una ciurma ormai assuefatta e afona.
Il desiderio sorrideva ancora negli occhi
mentre l’incoscienza esigeva impudente
uno spazio acconcio dove festeggiare…
Era di San Martino? Non ricordo più.
Ma non è importante, non lo è mai stato.
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