E sei affacciato al precipizio degli anni
non ti sei mai accorto dei tuoi affanni?
Nulla ha mutato il colore dei tuoi sogni
-egoista della notte- pretendi i bisogni.
T’ho cercata stanotte etera
lama di luce
mentre il pensiero pigro
viaggia, m’alzo
piove e il vento
strapazza i vecchi scuri.
Il cielo è minaccioso -seppure
volubile-
scherza con le ansie, le
attese dei vecchi
poco sonno e tanto
straziar di memorie.
Ciabatte ai piedi m’avvio stanco ai vetri
arranco ma sorrido dei miei umori tetri
ho penna e carta, ma rifuggo la tastiera
“scrivi sbilenco, bestemmi l’età stasera”?
T’ho sentito m’affaccio e
-vento arrogante-
“non so far di conto gli
anni m’han fottuto”
Inutile ululato, sorridi e
mostri il fianco.
Luna?
*foto da web elaborata
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