ero morto ieri
quando il maestrale lo urlò
una nube di ali indecise
improvvisa decise la rotta
e mille aquiloni le fecero corona
laggiù, laggiù
dove il mare si scioglie nel cielo
una sottile linea rossa
attese di infuocare il tempo
e una terra aspra aprì il suo ventre
il legno prezzolato
trasportò il corpo alieno
sconosciuto ai battiti del mio cuore
nel ventre raggomitolò
e si acconciò all’attesa del sapere
sono nato oggi
quando la risacca ha vomitato
sul livido litorale grigia cenere
la linea rossa avea cremato infine
l’arroganza dell’alieno mistificatore
la brezza ora canta
gli aquiloni hanno sconfitto il tempo
miriadi di voli anarchici ricamano il cielo
e accompagnando note in libertà
rimandano navigati vagiti come do di petto
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