crepuscolare intesa tra versi e immagini.

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sabato 11 febbraio 2012

Lo stagno nella vasca da bagno



Personaggi ed interpreti

La Famiglia reale:

ReRospo: Re Brutto ma Buono
NanaRana: Regina Bassottina
GiroGiro: Girino Principino
BissSerpe: Bestia Reale

Gli animali dello stagno:

Topolino Idiotino: Scemo dello Stagno
Mago Veloce: Ragno Zoppo
Fata Svampina: Ape sbadata
Corvo Nerino: Porta sfortuna
Meo Scarabeo: Meccanico personale di Mago Veloce

Bimbo Sporcaccione
La mamma

Trama:

GiroGiro il Principino vuole salvare gli abitanti dello stagno dalla maledizione del Ragno Veloce che ha trasformato tutta la comunità in tanti sordomuti, c’è chi sente e non parla e c’è chi parla e non sente. Si farà aiutare da Fata Svampina…

….nel paese di chissàdove, nel giorno di chissàquando in uno stagno grande come una vasca da bagno, nacque un girino. Era un girino speciale, primo perché era figlio del ReRospo e NanaRana la regina e poi perché non stava mai fermo, girava in tondo in tondo. Per questo i genitori decisero di chiamarlo GiroGiro il Girino Principino.Era un bel girino che cresceva alla svelta, anche se spesso perdeva la memoria perché girava tondo  tondo e si dimenticava di tutto, anche di quello che stava facendo e dicendo.Pur di guarirlo da questa strana malattia i genitori avevano interpellato i migliori specialisti dello Stagno finché disperati, su consiglio dei dignitari di corte, non si rivolsero al Mago Veloce. Questi era un mago temuto e conosciuto in tutto lo Stagno: un ragno velenoso che aveva perso le zampe durante una gara di ballo…si erano intrecciate così strettamente che dovettero amputargliele.  Da allora girava in carrozzella, lo chiamavano Mago Veloce, ed era diventato più cattivo che mai. Interpellato Mago Veloce disse a ReRospo: “comprate un animale al Principino, non si sentirà solo e avrà un compagno che lo aiuterà molto: dovrà portarlo a spasso legato ad un guinzaglio e dovrà stare attento a non girare tondo tondo, altrimenti lo strozzerà!” Mago Veloce poi disse sogghignando: “Vi consiglio un serpente, è sicuramente adatto al Principino…” Fu così che nella reggia dello Stagno prese alloggio un serpente giallo e verde, un po’ bruttino in verità che fu chiamato BissSerpe. Fu dotato di collare dorato e tempestato di diamanti: era pur sempre la Bestia Reale ed al Principino fu regalato un guinzaglio di splendida pelle verde di ramarro trovata attaccata ai rovi, lasciata lì durante la muta. GiroGiro andava a passeggio con BissSerpe al guinzaglio, ogni tanto lo strozzava un po’, ma si riprendeva subito e ritornava in sé, ricordando esattamente dove era e cosa stesse facendo. Tutto lo Stagno conosceva la sua storia e tutti guardavano al Principino con un misto di curiosità e di compassione. Dovete sapere che lo Stagno si era formato nella vasca da bagno di un bimbo particolarmente sporcaccione, che non voleva lavarsi mai e l’acqua che rimaneva nella vasca era così sporca e piena di terra che la stessa si era trasformata in uno stagno pieno di erbe, fiori di loto e animaletti vari: rane, bisce, piccoli pesci, topolini e via dicendo, tutti gli animali possibili che uno stagno può ospitare. Tutti gli abitanti erano al corrente del consiglio dato al Re dal Mago Veloce e sapevano anche che il Principino non doveva fidarsi troppo del serpente, perché era una creatura che ubbidiva al Mago. Vollero allora avvisare il re ed una delegazione di animali si recò alla reggia per conferire con ReRospo, ma fecero l’errore di portare con loro anche lo Scemo dello Stagno, ovvero un topolino, il Topolino Idiotino che non parlò durante l’incontro ma da bravo idiota spifferò tutto a Mago Veloce. Mago Veloce si arrabbiò moltissimo e lanciò una maledizione contro lo Stagno: “Da questo momento metà di voi sentirà ma non parlerà e l’altra metà parlerà ma non sentirà, così il Re non saprà mai se chi aveva parlato aveva anche sentito e rimarrà col dubbio della verità.” Tutto lo Stagno ammutolì di colpo, poi metà cominciò a parlare ma l’altra metà non sentiva e viceversa, si creò così un caos indescrivibile e tutta la comunità cadde in una confusione totale che paralizzò la vita degli abitanti. ReRospo seppe dell’accaduto e, memore di quanto i suoi sudditi gli avevano raccontato, mandò suo figlio, il Principino GiroGiro, ad accertarsi di quanto era successo. “Vai allo stagno e cerca di capire cosa sia successo ma soprattutto cerca di ricordarlo, perché stavolta andrai da solo, BissSerpe non verrà con te, è una spia del Mago Veloce.”GiroGiro uscì dal castello e si incamminò verso lo stagno, ogni tanto girava tondo tondo per un po’, si fermava, non ricordava più niente e ricominciava a vagare senza meta.“Devo farmi aiutare da qualcuno - pensò- perché altrimenti non riuscirò a fare quello che mio padre mi ha chiesto “. In questo barlume di lucidità gli venne in mente chi avrebbe potuto aiutarlo: la Fata Svampina. Fata Svampina era una fata che viveva tra i pistilli di un magnifico fiore di stagno sì, proprio tra i pistilli, perché Svampina era un’ape, una bellissima ape colorata a strisce bruno e oro che proteggeva lo Stagno, ma che era così sbadata che combinava sempre un sacco di guai ed era disattenta così che nello Stagno l’avevano soprannominata Fata Svampina, la Fata sbadatina… GiroGiro si recò da lei e chiese aiuto poiché da solo non sarebbe mai riuscito a portare a termine l’incarico che ReRospo suo padre gli aveva affidato, voleva dimostrargli di essere all’altezza, un degno successore alla guida dello Stagno. “Oh Fata Svampina, mi devi aiutare, Mago Veloce ha fatto una maledizione e tutti gli abitanti dello stagno adesso sono in confusione: metà parla e non sente e metà sente ma non parla…che caos…” disse con tono accorato il Principino. “Ti aiuterò -disse la Fata, - appena riesco a liberarmi dai pistilli che mi si sono appiccicati alle ali…sai ieri sera sono andata a dormire tra i pistilli come al solito, ma non mi sono accorta che avevo ancora le ali sporche di miele, non mi ero pulita tra le foglie, come al solito….” Fata Svampina riuscì finalmente a districarsi dai pistilli e si incammino ronzando e volando accanto a GiroGiro verso lo Stagno. Tutto questo gran daffare non era sfuggito a Corvo Nerino, un corvo nero come la pece che svolazzava sopra lo stagno ed era amico di Mago Veloce. Così volò velocemente ad avvisare il mago, ma non lo trovò: Mago Veloce era andato da MeoScarabeo il meccanico dello stagno, per il consueto controllo della sua carrozzella. “La solita sfortuna” – pensò – Corvo Nerino e si appollaiò su un ramo di spino ad aspettare il ritorno del Mago. Corvo Nerino era conosciuto in tutto lo stagno come un corvo particolarmente sfortunato, tanto che era chiamato Portasfortuna e tutti gli animali lo evitavano e facevano gli scongiuri quando lo vedevano o lo incontravano. Nel frattempo GiroGiro e Fata Svampina erano giunti allo stagno e la Fata aveva cominciato il suo rito magico per togliere la maledizione agli abitanti: volava ronzando avanti ed indietro spargendo tutto intorno al polline magico che aveva accumulato volando di fiore in fiore, ma….…come sappiamo era un’ape particolarmente sbadata e durante la magia con la sua disattenzione combinò un sacco di pasticci e di guai; riempì di polline la casa di Mamma Chiocciola che ne era uscita per lavarsi i carnini, volando ma guardando indietro andò a sbattere contro il campanile della chiesa e perse metà del suo prezioso carico, insomma non faceva che combinare guai con la sua sbadataggine. Nel frattempo Mago Veloce, che aveva terminato la messa a punto della sua carrozzella, era stato avvertito da Corvo Nerino e rombando come una Formula Uno arrivò sulla riva dello stagno. Era arrabbiatissimo e stava per lanciare un’ altra delle sue terribili maledizioni quando….l’acqua dello stagno si increspò, si creò un gorgo al centro e tutto lo stagno con i suoi abitanti finì inghiottito in un buco nero…cosa era successo? La mamma del Bimbo Sporcaccione aveva semplicemente tolto il tappo alla vasca da bagno e tutto era finito nello scarico. Ma la storia non finisce qui proprio in quel mentre il bimbo tornò a casa, più sporco che mai…”Hai proprio bisogno di un bel bagno” disse la mamma….

© Franco Pucci 2009                                                               design: Anna De Vivo

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